venerdì 27 aprile 2012

I Friarielli



Prima di meritarsi l'appellativo di " mangiamaccaroni ", i napoletani erano chiamati " mangiafoglie " per la loro passione per le verdure. Fino ad un secolo fa Napoli era piena di orti e terrazzamenti sulla collina di Posillipo e sulla collina del Vomero, chiamata appunto  " o colle de friarielli " I friarielli occupano un posto importante nella cucina napoletana, dalle radici molto proletarie. Si tratta delle infiorescenze della cima di rapa, quello che a Roma chiamano " broccoletto ". A Napoli un individuo senza personalità ne iniziativa viene indicato col nome di " vruoccolo ". Eppure i friarielli sono ben lungi dall'essere disprezzati, anzi oggi sono un ricercato prodotto di nicchia, molto comune a Napoli, ma praticamente introvabili appena si lascia la città.Cotti quasi esclusivamente fritti, formano un binomio irripetibile con la salsiccia di maiale.
Vediamo come preparali.
La scelta dei mazzi di friarielli è il primo importante passo da compiere; non devono essere troppo fioriti ne avere foglie troppo grandi o  ingiallite. Le infiorescenze devono permettere di vedere appena i fiorellini gialli. Le foglie devono essere tenere. Dopo averli mondati, lasciando solo le foglie più tenere ed una parte del gambo ( ne troppo, ne troppo poco....qui ci vuole l'occhio! ) lavateli con acqua abbondante e , dopo averli fatti sgocciolare  ( non molto, devono rimanere bagnati ), tuffateli nella padella con l'olio bollente, dove avete rosolato  l'aglio ed il peperoncino piccante. Coprite e cuocete a fuoco moderato girando di tanto in tanto per evitare che attacchino al fondo. La cottura termina quando saranno ancora consistenti, e non spappolati. Gli abbinamenti sono molteplici: con una scamorza alla brace, con la mozzarella di bufala, per condire la pasta ( bucatini, spaghetti...) con la pizza,  ma la loro morte è con le salsicce di maiale. E' bene cuocere separatamente le salsicce e popi unirle ai friarielli già cotti per gli ultimi 5 minuti.
Ancora una cosa :  chiamateli  friarielli e non friggiarelli!! Si chiamano friarielli, dal verbo " friere " che in lingua napoletana vuol dire friggere
 


Friarielli in padella
per 6 persone
5 mazzi di friarielli
2 spicchi di aglio
1 peperoncino piccante
150gr olio EVO
sale qb

Mondate e lavate i friarielli, dopo averli fatte sgocciolare ( non troppo ), metteteli in padella con olio bollente dove avete rosolato l'aglio ed il peperoncino. Coprite e rigirate di tanto in tanto per non farli attaccare al fondo. Appena saranno appassiti potete servirli caldi. Sono ottimi anche freddi




Salsiccia con i friarielli
per 6
12 salsicce di maiale
olio EVO 2 cucchiai
vino bianco 1/2 bicchiere
sale qb

Dopo averle bucate con i rebbi di una forchetta, mettete le salsicce in una padella con l'olio a fuoco piuttosto vivo. Fatele rosolare rigirandole di tanto in tanto. Se il condimento dovesse bruciare  aggiungete il vino. Quando sono rosolate, aggiungete un poco d'acqua e continuate la cottura a fuoco moderato ( circa un ora ) Circa 5 minuti prima di terminare la cottura, unite alle salsicce i friarielli preparati con la ricetta precedente e servite ben caldo.









1 commento:

  1. Vedo che pensi come me che i Friarielli napoletani sono come le Cime di Rape pugliesi. In effetti in Puglia si chiamano genericamente Cime di Rape ma in effetti ne esistono diversi tipi, l'estetica è la prima dimostrazione, il gusto la seconda e la più importante. Certamente i Friarielli da friggere non sono adatti, essendo troppo giovani, alla preparazione delle Orecchiette e Cime di Rape.

    RispondiElimina