lunedì 4 giugno 2012

La frittata del Re lazzarone

Può sembrare strano che una semplice ed umile frittata porti il nome di un re. Eppure nella cucina tradizionale Partenopea esiste la " Frittata del Re Lazzarone " che prende appunto il nome da Re Ferdinando IV di Borbone, Re di Napoli, Re di Sicilia col nome di Ferdinando III e, con l'unificazione dei due regni, Re del regno delle due Sicilie col nome di FerdinandoI.
Ferdinando era un Re molto benvoluto dal popolo, che lo chiamava, simpaticamente, Re Nasone a causa del suo grosso naso , o Re Lazzarone, da non intendersi assolutamente in modo dispregiativo, perché appellativo derivante da "Lazzaro " nome con cui venivano chiamati i popolani. La tradizione vuole che questa frittata sia stata " creata " da Ferdinando quando si trovava nella sua reggia di Portici.

Ferdinando era un re molto particolare. Amava frequentare il popolo, più che la sua corte, Spesso, travestito da popolano, se ne andava in giro per le strade di Napoli, nei mercati, nelle taverne. Parlava quasi esclusivamente la lingua napoletana (in fondo era un napoletano " verace " essendo nato e vissuto a Napoli ) amava la caccia e la pesca, poi con le sue prede,  sempre in incognito, si recava al mercato per rivenderle divertendosi a mercanteggiare con gli acquirenti. Dicevo che non amava la vita di corte, ad essa preferiva le battute di caccia o di pesca nelle sue tenute di Caserta e di Portici, spesso dormiva nei fienili magari in compagnia di qualche florida contadinotta, preferita alle sofisticate dame di corte. Non era raro che la sera, sempre travestito da popolano, si recasse nelle taverne per giocare a carte, utilizzando tutti i mezzi, anche illeciti, pur di vincere.Forse il suo passatempo più tranquillo era quello della cucina. Non solo amava mangiare    ( era ghiotto di baccalà, maccheroni, soffritto ) ma dimostrava le sue buone capacità anche nel cucinare, preparandosi dei cibi molto gustosi, anche se un po rustici ( questo è un esempio )      
Si racconta che un giorno, trovandosi nella Reggia di Portici, ebbe voglia di mangiare una frittata. Si recò allora nella dispensa e fece razzia di cipolle, zucchine,peperoni e patate e si preparò la frittata che ancor oggi porta il suo nome "la frittata del re lazzarone ".
Vediamo come prepararla.
Ingredienti per 4
patate  500gr
zucchine di media grandezza   3
peperoni di diverso colore   3
cipolle dorate  2
uova 5
aglio  2 spicchi
farina  4 cucchiai
 pecorino grattugiato   4/5 cucchiai
olio EVO
sale pepe  qb

Lavate e tagliate le verdure: le patate a tocchetti, le zucchine a rondelle, i peperoni in falde della grandezza di un pollice, le cipolle tritate in modo grossolano.

In una padella versate un po d'olio e fate soffriggere le cipolle per una decina di minuti con un pizzichino di sale. Toglietele e trasferitele in una terrina di coccio tenendole in caldo.
Nella stessa padella aggiungete dell'olio, uno spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato. Quando sarà imbiondito, toglietelo ed aggiungete le zucchine tagliate a rondelle. Fatele stufare per una decina di minuti, aggiungete un pizzichino di sale e trasferitele nella terrina di coccio con le cipolle.
Aggiungete ancora un po d'olio nella padella,l'altro spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e fatelo imbiondire. Toglietelo ed aggiungete le falde di peperone. Fatele stufare, aggiungendo un mezzo bicchiere d'acqua ed un pizzichino di sale, per circa 15 minuti. Una volta cotti, trasferiteli nella terrina di coccio. Aggiungete ancora un po d'olio nella padella e friggete i cubetti di patata per circa 5 minuti. Dopo aver aggiunto un pizzichino di sale, uniteli alle altre verdure nella terrina di coccio.Aprite in una ciotola le uova, aggiungete la farina, il pecorino grattugiato, un pizzico di sale e una spolverata di pepe. Con una frusta amalgamate bene tutto il composto.
 Aggiungete dell'olio nella padella, portate a temperatura e versate il composto di uova facendo attenzione ad occupare tutto il fondo della padella. Cuocete per 5 minuti., quindi aggiungete le verdure della terrina.Cuocete ancora qualche minuto, poi ripiegate un lembo della frittata in cottura sugli ortaggi, coprite con un coperchio, abbassate la fiamma e terminate la cottura fino a che la frittata sarà dorata in modo omogeneo e soffice.



Spegnete la fiamma e fate raffreddare la frittata. Trasferitela poi in un piatto da portata, accompagnata magari da una fresca insalatina fresca. Affettata potrà essere un ottimo accompagnamento ad una portata di affettati misti, o un gustosissimo secondo piatto. Tagliata in spicchi triangolari più piccoli può essere servita come antipasto.




Con questa ricetta partecipo al contest ricette a spasso nel tempo del blog ricette di cultura


e al contest Se avessi un ristorante del blog Le pellegrine Artusi































10 commenti:

  1. Grazie, Roberto, per il tuo interessantissimo post e per questa frittata bella ricca!! :D
    Inserisco subito la ricetta fra i partecipanti e poi vado a spulciare il tuo blog che è pieno di ricette interessanti!!

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  2. Grazie Roberto, complimenti per la bellissima ricetta ed il post veramente veramente ben scritto. Ti faccio un in bocca al lupo e vado ad aggiornare il post!

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  3. Come dargli torto a questo Re?una signor frittata!!Complimenti!!

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  4. E come dargli torto??dev'essere di una bontà unica!!complimenti!!

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  5. Roberto e' semplicemente spettacolare il post, che racconta la nostra storia e questa frittata mai vista prima.
    Una frittata gustosa e spettacolare nella forma.
    Ti faccio i miei piu' sinceri complimenti.
    Bravo

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  6. E Anche Auguri per oggi che e' il tuo Onomastico.
    A Presto

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  7. Ciao è stato bello leggere questo pezzo di storia grazie per avercela raccontata. Se ti va passa nel mio blog perché c'è una sorpresa per te un abbraccio paola

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  8. Ciao Roberto,non conoscevo questa ricetta nè la sua storia.
    Un caro saluto.

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  9. Questa è proprio una frittata da re. Buonissima!Interessantissima la storia.

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  10. ma sai che la tua ricettina fa proprio TAAANTA voglia!?!!? Bravo!

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